QualEnergia.it. Speciale "La pompa di calore elettrica per la climatizzazione domestica".

Vogliamo segnalare lo speciale tecnico di Qualenergia.it, realizzato in collaborazione con Assoclima e sponsorizzato anche da Aermec Spa, dove vengono affrontati alcuni aspetti tecnologici, impiantistici, prestazionali ed economici in base ai quali decidere se installare, ad uso domestico, una pompa di calore elettrica e di quale tipologia. Gli incentivi disponibili (detrazione o conto energia termico) e le simulazioni con la nuova tariffa elettrica flat D1.

 

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Emilia-Romagna: indice di prestazione limite per ACS

La Delibera della Giunta Regionale n. 1366 del 26 settembre 2011 per la Regione Emilia Romagna, stabilisce all’allegato 3 (Requisiti minimi di prestazione energetica) che:

Al fine di garantire il contenimento dei consumi energetici devono essere verificate le condizioni previste nelle seguenti specifiche:
[…]
B. determinazione dell'indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria (EPacs), ed alla verifica che lo stesso risulti inferiore ai valori limite riportati nelle relative tabelle B.1 e B.2.

Con questa richiesta diventa pertanto obbligatorio non solo il calcolare l’indice di prestazione per fabbisogno di energia richiesto per la produzione di acqua calda sanitaria ma anche il verificare che tale fabbisogno sia inferiore a limiti stabiliti.

Il calcolo del fabbisogno deve essere conforme alla UNI/TS 11300-2: Ai fini della verifica del rispetto di tali valori, la determinazione del fabbisogno di energia per la produzione di ACS deve essere effettuato conformemente alla norma UNI TS 11300 – 2, § 5.2 o equivalenti.

Il valore limite dell’indice del fabbisogno di acqua calda sanitaria deve essere calcolato secondo quanto indicato nella D.G.R. Prosegue...

Pompe di calore: prestazioni a carico ridotto

Come per la stragrande maggioranza dei generatori di calore, anche le pompe di calore sono soggette ad una modifica del rendimento nel caso in cui il carico applicato sia inferiore alla potenza massima che il generatore può fornire.

Di questo aspetto la UNI/TS 1130-4 se ne occupa al punto  9.4.4 (Prestazioni fattore di carico ridotto) introducendo un fattore correttivo da applicare al COP dichiarato dal costruttore nelle prestazioni a pieno carico.

Tale fattore correttivo può essere determinato:

  • in base ad una elaborazione di dati forniti dal fabbricante;
  • in base a modelli di calcolo di default quando tali dati non siano forniti

Prosegue...

Il fattore di conversione del vettore energetico

Dalla versione 1.35 del software MC 11300 è stato inserito un dato aggiuntivo legato ai generatori di calore: il fattore di conversione in energia primaria.

Colloquiando con gli utenti si è capito che questo valore è stato ampiamente sottovalutato o quantomeno male interpretato. Si tratta invece di un unico valore in grado di cambiare le sorti (la classe) di un progetto.

Per spiegare il fatto, partiamo dal come viene (e verrà) calcolato il fabbisogno di energia primaria dell’edificio. Secondo la normativa, il fabbisogno di energia primaria dell’edificio Qp per ciascun servizio energetico viene calcolata con questa formula:

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dove:

Qdel,i è l’energia fornita dal vettore energetico i;
fp,del,i è il fattore di conversione del vettore energetico i  (energia fornita);
Qexp,i è l’energia esportata dal vettore energetico i;
fp,exp,i è il fattore di conversione del vettore energetico i (energia esportata);

Per vettore energetico (energy carrier) si intende una forma di energia secondaria che, trasportata fino al luogo di utilizzazione, può rilasciare l'energia in essa contenuta. Fra i più comuni vettori energetici vengono elencati i combustibili solidi, liquidi o gassosi, il vapore, l’acqua calda, e l'energia elettrica.

Tralasciando per il momento l’energia esportata si comprende come, per ciascuna quantità di energia fornita (il pedice “del” sta per “delivered”) si debba considerare anche il corrispondente moltiplicatore. Si comprende altrettanto facilmente che più è basso il valore del moltiplicatore e più è bassa l’energia primaria complessiva. Nel caso più favorito, un fattore di conversione pari a zero porterà ad annullare l’energia primaria risultante. Ed è noto a tutti che abbassando l’energia primaria la classe migliora (classe A+) .

Ma allora, se esiste questo fattore di conversione, perché non se né mai parlato (e non se ne parla tuttora)? La risposta è semplice. Perché si tratta di un valore che attualmente esiste solo come dichiarazione d’intento.
Le UNI 11300 pubblicate finora (parte 1 e 2) prevedono l’utilizzo di un fattore di conversione unitario (combustibili fossili). Per l’energia elettrica il mix fra UNI/TS 11300-2 e autorità per l'energia ha portato ad un altro fattore conosciuto: 0,187 x 11,86 = 2,218.

Il CTI si limita a dire (nella preview della UNI/TS 1300-4): I valori dei fattori di conversione in energia primaria dei vettori energetici sono definiti dalla legislazione vigente. In pratica, se questo valore non viene determinato da CTI, deve essere il già citato aggiornamento al DPR 59 a farsi carico di sistemare le cose. L’unico inconveniente è la data prevista per l’integrazione: anno 2013.

Per tornare e concludere con il software, abbiamo inserito questo fattore di conversione per rispondere alle richieste degli utenti (caldaie a biomassa per 55% in primis). Ricordiamo di prestare la necessaria attenzione a questo valore ed al suo impatto nel bilancio energetico di un edificio.

Il fabbisogno di energia per l'acqua calda sanitaria

Analogamente a come si procede per la climatizzazione invernale o estiva, per poter quantificare il fabbisogno di energia primaria per la produzione di ACS, si deve dapprima calcolare il fabbisogno e successivamente determinare la prestazioni del sistema dovute a tale fabbisogno.

Il fabbisogno di energia termica utile per acqua calda sanitaria di calcola in base alla portata di acqua per le varie destinazioni d’uso e alla differenza di temperatura di erogazione e di immissione.

In questo articolo analizziamo il calcolo del fabbisogno con particolare interesse per il volume di acqua richiesta. Spieghiamo inoltre in dettaglio alcune caratteristiche di MC 1300 a riguardo dell’argomento. Prosegue...

La verifica della trasmittanza termica periodica

Il flusso termico per trasmissione è certamente uno dei componenti principali del carico termico complessivo di un impianto. La quantità di energia scambiata fra interno ed esterno è funzione del tipo di componente e della differenza di temperatura.

Nel caso di progettazione invernale tale flusso termico viene valutato in regime stazionario (temperatura indipendente dal tempo).  Nel periodo di raffrescamento le condizioni climatiche esterne possono subire variazioni sensibili, sia in termini di temperatura che di radiazione solare, ben diverse di quelle che si possono ipotizzare d’inverno. Pertanto, il comportamento termico di un elemento opaco esposto al sole deve essere necessariamente valutato in condizioni dinamiche.

Il decreto 59, in vigore dal 2009, ha introdotto in normativa una nuova grandezza di cui tener conto. Si tratta della trasmittanza termica periodica. Prosegue...

La capacità termica dell’edificio

Il fattore di utilizzazione degli apporti gratuiti caratterizza l’abilità dell’edificio a utilizzare gli apporti solari ed interni in modo che questo porti ad una riduzione della richiesta di calore da parte del sistema di riscaldamento. Il fattore di utilizzazione degli apporti gratuiti è funzione del rapporto apporti/perdite e di un parametro numerico che dipende a sua volta dall’inerzia termica (costante di tempo) dell’edificio. Prosegue...

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